Ha un nome il ciclone che riuscirà a spazzare il dominio anticiclonico iniziato il 19 dicembre e mai interrotto concretamente: Constantin.
La mappa che posto sotto si riferisce alla situazione barica di domani e ci mostra appunto una profondissima depressione, con minimo nella Gran Bretagna settentrionale, che nella sua circolazione antioraria, spingerà un fronte perturbato fino in Mediterraneo.
Vorrei subito premettere che non sarà nulla di straordinario come invece leggo in giro tra i numerosi siti che, assetati di click, stanno disperatamente costruendo un’aspettativa fuori luogo.
Sarà una perturbazione dai connotati più tardo autunnali che invernali, che avrà solo il grande merito di interrompere l’anomalia alto pressoria e riportare un po’ di pioggia e neve a quote di media montagna.
L'immagine dal satellite di poco fa ci mostra come, sebbene siamo nelle ore centrali di giornata, mezza Italia è avvolta dalla nebbia, che certamente questa sera/notte si presenterà più fitta di ieri.
Nel contempo nell'Europa occidentale il fronte perturbato avanza verso sud/est e già nel pomeriggio piogge interesseranno la penisola iberica e la Francia.
Domani mattina il fronte sarà pronto ad impattare con il Mediterraneo dalla porta del Rodano e presto inizieranno le piogge al nord/ovest, in rapida estensione al resto del settentrionale entro il primo pomeriggio. Dalla sera le precipitazioni avanzeranno verso la Toscana, l'Emilia Romagna, l'Umbria, le Marche e il Lazio. Durante la tarda serata/notte di domani le prime precipitazioni potrebbero raggiungere anche la nostra regione, a partire dai settori più occidentali. In Abruzzo vivremo una domenica ancora piuttosto soleggiata, ma con nuvolosità che avanzerà sempre più compatta nella seconda parte di giornata.
La perturbazione sarà anticipata da vento sud occidentale, caldo e secco, pertanto i tassi di umidità crolleranno repentinamente e le temperature subiranno, soprattutto nei settori adriatici un rialzo momentaneo.
Nella notte tra domenica e lunedì il fronte perturbato dovrebbe raggiungere anche la nostra regione ed insistere almeno fino alla prima parte del 9 gennaio ma, come detto sopra, non cadranno quantitativi rilevanti, forse qualcosa di più solo nelle zone di confine tra Abruzzo e Lazio. Le precipitazioni, quelle poche, dovrebbero assumere carattere nevoso fin sui 1400/1500 metri di quota.
Tra lunedì e martedì la saccatura nord atlantica attraverserà rapidamente la penisola, ma rimangono ancora delle incertezze sull'esatta traiettoria e da quella dipenderà la possibilità o meno di avere un nuovo mini peggioramento in Abruzzo, limitatamente ai settori adriatici.
Vi posto due mappe di stima delle piogge per martedì di due modelli per comprendere come la giornata potrebbe essere del tutto differente nell'uno o nell'altro caso. Precipitazioni, anche discrete nei settori adriatici, con associato anche più freddo, pertanto possibili nevicate anche a quote vicine ai 1000 metri, nell'ipotesi del modello americano GFS, mentre per quello europeo ECMWF, la saccatura scivolerebbe più verso i Balcani e le precpitazioni non interesserebbero affatto la nostra regione.
Dall'analisi degli spaghetti meteo sembra abbastanza probabile che la staticità atmosferica sia proprio giunta al capolinea e, sebbene non si intravedano sortite decisamente fredde caratteristiche del rigido inverno, perlomeno si apre uno scenario molto più dinamico che, tra alti e bassi, si muove nella normalità climatica del periodo.
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