È evidente a tutti come il mese di ottobre, fatta eccezione per la parentesi parzialmente instabile della settimana scorsa, sia stato fino ad ora dominato da anticicloni e quindi da stabilità atmosferica; certamente ottima notizia per le nostre case che continuano ad essere piuttosto confortevoli dal punto di vista termico, ma c’è anche chi va oltre la mera analisi economica e osserva un chiaro segnale di differenza rispetto al passato, quando erano le piogge quelle che dominavano la scena di questo mese.
La conclusione a cui si arriva facilmente è quella che la colpa è da imputare al cambiamento climatico.
Reputo questa risposta giusta ma troppo riduttiva e allora provo a dare una spiegazione più concreta, dal mio punto di vista, di cosa sta avvenendo.
Secondo il mio punto di vista uno dei fattori “scatenanti” di questa lunga “ottobrata” è da imputarsi alle anomalie termiche delle acque oceaniche nord atlantiche infatti, come si può osservare dalla mappa sotto, salta subito all'occhio la preponderanza del colore rosso, che indica temperature superficiali dell'acqua di 1 o 2 gradi superiori alla media trentennale di riferimento (1981/2010).
Quando le acque oceaniche sono molto calde, disperdono più calore nell'aria sovrastante, che a sua volta provoca un aumento della pressione atmosferica; se il tutto avviene nelle vicinanze delle coste nord americane (lato sinistro della foto) causa uno spostamento netto della corrente in quota chiamata JET STREAM (8.000/12.000 metri), che è indotta a muoversi più a nord. In questo caso specifico infatti il JET STREAM in uscita dal nord America, curva blu, punta subito verso l'alto, cioè verso la Groenlandia; solo dopo riesce a tornare in Atlantico muovendosi tra Islanda e Gran Bretagna.
In questa seconda carta vi posto la mappa del JET STREAM attuale, ore 20 di lunedì 17 ottobre, per farvi comprendere meglio, in un quadro comprensivo dell'intero emisfero nord, la circolazione contorta di questa corrente (linea rossa).
Tutta questa contorsione ad altissima quota come si traduce più in basso, dove avvengono i fenomeni atmosferici? Ecco la mappa di questa sera a circa 5.500 metri. In fucsia le correnti fredde artiche che, trascinate dal JET STREAM, si tuffano in Atlantico passando nelle vicinanze dell'Islanda e alimentano un'area di bassa pressione; la stessa si spinge molto a sud provocando una risposta calda nord africana (freccia bianca) verso il Mediterraneo.
Quando il quadro barico generale è così ben strutturato, è difficile che venga scardinato con facilità ed infatti le prospettive future sono per una persistenza della situazione attuale.
La mappa barica di domani fotografa un dominio assoluto dell'area anticiclonica in quasi tutta l'Europa e l'unica novità, se così la vogliamo chiamare, è la rottura dell'alimentazione fredda artica in Atlantico, che trasformerà la saccatura attuale in goccia fredda.
Nei giorni successivi nessuna novità sostanziale con la goccia fredda (lettera B) che continuerà a ruotare su se stessa in Atlantico, ma spostandosi leggermente verso nord; domenica prossima infatti solo l'Europa occidentale potrebbe essere sotto maltempo e, forse, qualcosina, potrebbe giungere anche al nord Italia (previsione tutta da valutare).
Con l'alta pressione così forte l'Italia e, ancor più nello specifico, la nostra regione non può che vivere giornate soleggiate durante il giorno con temperature molto miti e serate/notti fresche con associate possibili foschie.
Quando potranno esserci dei cambiamenti significativi? Gli spaghi meteo solo eloquenti, clima mite e stabile almeno fino a fine mese, cioè per altri 14 giorni.
Oltre non ci si può avventurare perchè è troppo lontano ma, riprendendo il discorso iniziale, posso dire che se non ci saranno cambiamenti significativi nelle temperature delle acque atlantiche, il trend potrebbe continuare così anche nel mese dopo, fatta eccezione per qualche parentesi disturbata, che però rappresenterà l'eccezione e non la normalità come dovrebbe essere.
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