In questi ultimi giorni la febbre da “evento invernale” sta salendo a dismisura complice purtroppo l'enfasi proposta dai siti meteo nazionali, ma la realtà è che bisogna muoversi con estrema cautela, passo dopo passo, per non creare false illusioni o delusioni. In questa prospettiva le mie previsioni si articoleranno su tre step ben distinti che descriveranno scenari certi, probabili e possibili. Partiamo con la descrizione di quello che è lo scenario certo.
In Mediterraneo ci troviamo in una zona di confine tra l'anticiclone delle Azzorre, che si posiziona con i suoi geopotenziali più consistenti nella penisola iberica, ma che riesce ad allungarsi in parte anche verso l'Italia occidentale, e correnti atlantiche che si tuffano dalla Francia verso il golfo ligure per poi attraversare tutta l'Italia. Gli effetti sono quelli di nuvolosità irregolare o velature estese un po’ in tutta la penisola. Situazione simile la vivremo anche domani, poi inizieranno le grandi manovre che ci porteranno verso scenari certamente burrascosi e via via sempre più freddi.
In questo contesto anche in Abruzzo avremo un sabato caratterizzato da cielo parzialemente nuvoloso e attraversato da velature più o meno spesse ed estese; le temperature saranno di poco sopra quella che è la media climatica del periodo di giorno e discretamente rigide la notte.
Mentre l'Italia vivrà questa fase "ibrida" a largo della Groenlandia, un profondo vortice ciclonico si muove spedito verso il nord Europa e da lì guiderà il maltempo a carattere freddo che coinvolgerà mezza Europa. La sua spinta verso il vecchio continente causerà la dipartita"fuga" dal Mediterraneo dell'anticiclone delle Azzorre, il quale trasferirà parte della sua energia in oceano Atlantico, fino addirittura a toccare il Canada orientale; questa manovra darà ulteriore forza alle correnti popolari marittime di scivolare verso le medie latitudini favorendo la spinta verso il Mediterraneo di una ampia quanto profonda saccatura.
Quali effetti avremo in Italia? Primi segnali di maltempo domenica nelle regioni settentrionali e centrali lato tirrenico, ma il maltempo vero e proprio arriverà lunedì, quando le precipitazioni diveranno molto estese e persistenti. L'aria polare marittima si spingerà entro lunedì sera nelle aree settentrionali dell'Italia dove la neve potrebbe cadere a quote collinari, mentre negli appennini non dovrebbe scendere sotto i 1000 metri.
La saccatura attiverà correnti libecciali in tutto il centro/sud con conseguente effetto sbarramento in appennino tanto che nei settori adriatici i fenomeni saranno molto meno evidenti, ma non si può del tutto escludere che, come accaduto ormai da mesi, in realtà la barriera appenninica non sia poi così rilevante.
In Abruzzo la domenica potrebbe proseguire sulla falsa riga di quello che vivremo domani, mentre lunedì le precipitazioni interesseranno i settori occidentali della regione (quota neve in abbassamento entro sera sui 1000 metri), mentre in quelli orientali potrebbe divenire protagonista il vento, certamente sui monti, ma con elevata probabilità anche nelle aree pedemontane del teramano, pescarese e chietino?
Qui finiscono le certezze ed inizio i dubbi relativi all'evoluzione della saccatura, da cui dipendono gli effetti perturbati e freddi successivi. I modelli non hanno ancora individuato una dinamica comune, sebbene la più probabile sembra essere quella di un affondo più deciso verso la penisola iberica.
Se così fosse il tempo sarebbe ancor decisamente compromesso e le precipitazioni super abbondanti, a carattere alluvionale in alcune aree dela penisola, ma la neve cadrebbe a quote basse al nord/ovest, mentre in appenino si rimarrebbe su valori di medio/bassa montagna (900/1000 metri).
Nella fase successiva, dove le certezze sono zero e si aprono molteplici scenari, sembrerebbe che il freddo polare o forse artico marittimo, possa dilagare in tutta la penisola con conseguente abbassamento della quota neve con il passare dei giorni.
Gli spaghi meteo ci aiutano a capire come le temperature non saranno "fredde" fino al 17/18 gennaio, mentre dal 19 la discesa sembra sempre più convinta, ma quanto e se associata a precipitazioni è ancora presto per dirlo. Certamente vivremo una settimana "tempestosa" con il vento, con la pioggia e con la neve abbondante in montagna. Per prospettive nevose a quote collinari bisognerà attendere ancora alcuni giorni per averne certezza.
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